Quando sentiamo la parola cambiamento, diciamoci la verità: proviamo sempre un brivido lungo la schiena. Questo non significa necessariamente paura o disagio; spesso è una scarica di energia che ci attraversa. Tuttavia, il cambiamento attira sempre l’attenzione del nostro cervello, che per natura si affida a schemi automatici per risparmiare energia. In altre parole, tende a farci scegliere la strada più semplice, quella che garantisce la massima resa con il minimo sforzo.

Proprio per questo motivo, il nostro subconscio ci porta a rimandare il più possibile il momento di affrontare davvero il cambiamento. Scegliere una nuova strada, infatti, rappresenta sempre una forma di stress, perché l’ignoto è più rischioso dell’immobilità. Non a caso, il vecchio proverbio “Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che lascia, ma non sa quel che trova” rafforza proprio questa tendenza a restare fermi.

Così finiamo spesso intrappolati in situazioni che non ci piacciono, che non sentiamo in linea con i nostri valori o la nostra identità. Può trattarsi di un rapporto personale (amici, partner, famiglia), di un ambiente lavorativo o perfino di un aspetto più concreto come la casa o la città in cui viviamo. Eppure restiamo lì, anche se sappiamo che quel posto non è il nostro, quasi come se ci ostinassimo a non voler cambiare.

Per spiegare questa sensazione, uso spesso una metafora che ho vissuto in prima persona. Avete presente quando indossate un maglione di lana ruvida, direttamente sulla pelle? Magari il maglione vi piace, magari dall’esterno vi dicono che vi sta bene… ma voi sentite il fastidio. Vorreste toglierlo, ma vi dicono che vi dona, e in fondo anche voi lo trovate bello… così lo tenete, nonostante quella sensazione di disagio, come un leone chiuso in una gabbia.

Ecco, quello è il momento in cui il cambiamento non è solo necessario, ma diventa un dovere verso voi stessi e il vostro futuro.

Ma attenzione: spesso pensiamo al cambiamento solo come un modo per fuggire da una situazione scomoda. In realtà, il più delle volte non si tratta di scappare, ma di evolvere. Quel maglione ci dà fastidio perché è semplicemente arrivato il momento di indossarne un altro. Il cambiamento è un passaggio naturale, perché non siamo fatti per restare fermi.

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